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2007/04/03

Pesci d’aprile informatici

Internet e pesci d'aprile classici


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E' appena passata la rituale scadenza del primo d'aprile, quando molti siti d'informazione passano la giornata a pubblicare notizie fasulle calibrate in modo da sembrare autentiche. E' un gioco che dimostra molto efficacemente il principio di autorità che è un pilastro delle psicologia delle bufale: se vediamo un testo scritto in modo formale, magari anche impaginato nello stile di una testata giornalistica o addirittura pubblicata da una di queste testate, il nostro senso critico va a farsi benedire.

C'è inoltre qualcosa, nella comunicazione elettronica, che la rende stranamente più autorevole rispetto alla comunicazione orale: sarà la poca familiarità con il mezzo, sarà l'uso della forma scritta con caratteri che richiamano quelli della stampa giornalistica, sarà quello che volete, ma funziona. Il pesce d'aprile ben fatto è un'occasione per riflettere su questi meccanismi psicologici.

Grazie al Museum of Hoaxes, il museo delle burle, posso raccontarvi una delle burle d'aprile più classiche che hanno coinvolto Internet.

Correva l'anno 1984: erano gli albori di Internet, ambiente riservato a pochi fortunati (principalmente università e istituti di ricerca). Andava forte Usenet, che era un servizio che offriva i newsgroup (quelli che oggi siamo abituati a consultare tramite Google Groups), dei forum di discussione. Se volete farvi un'idea di com'era Usenet, sfogliate la versione online di Internet per tutti versione 1994 (questo capitolo in particolare).

Il primo d'aprile 1984 arrivò su Usenet un messaggio che annunciava che l'allora impenetrabile, isolatissima Unione Sovietica si sarebbe aggregata a Usenet. Fu per molti uno shock, perché si pensava che la paranoica predilezione per il segreto, il controllo dell'informazione e la sicurezza che caratterizzavano l'URSS avrebbero impedito un'apertura del genere. Il messaggio asseriva di provenire da Konstantin Chernenko (specificamente dall'indirizzo chernenko@kremvax.UUCP), all'epoca leader dell'Unione Sovietica, e spiegava che lo stato sovietico voleva "creare un modo per aprire una discussione aperta con i popoli americani ed europei".

Il messaggio scatenò ovviamente un putiferio di reazioni, ma due settimane più tardi il suo vero autore, un europeo di nome Piet Beertema, rivelò la burla, che a quanto pare fu il primo pesce d'aprile online. Sei anni più tardi, quando l'Unione Sovietica si collegò davvero a Internet, adottò il nome di dominio kremvax in onore di questa burla.

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