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2008/01/22

Prime prove di wardriving luganese

Inizia la mappatura wifi di Lugano


Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "biemmic" e "a.colaia****".

Ho portato a spasso per una rapida prova MacStumbler sul mio laptop connesso a un GPS tascabile, e con l'aiuto di un amico, che ha preso i dati e li ha applicati a Google Maps, ho iniziato la mappatura di qualche via cittadina e dei dintorni.


La prima cosa sorprendente è che la densità di apparati wifi è talmente alta che è possibile tracciare il percorso che ho fatto (qui ne vedete, per ora soltanto un fotogramma statico). In altre parole, se gli utenti wifi si coordinassero, potrebbero essere loro a tracciare me, e si potrebbero anche pensare servizi di geolocalizzazione sia per lavoro, sia per ricreazione, basati non sul GPS ma sulla prossimità dei vari access point.

La versione definitiva sarà ingrandibile e spostabile, e per ogni apparato wifi sarannno disponibili i dati indicati nel fumetto: SSID, potenza del segnale e cifratura attivata o meno.

Ricordo che questa mappatura non è intrusiva: si limita a indicare il segnale radio ricevibile per strada (e probabilmente vi fa un favore, perché non sapevate di essere ricevibili dalla strada, con tutte le implicazioni di sicurezza che ne derivano). Se non volete essere mappati, limitate la dispersione del segnale usando antenne direttive e schermature apposite.

Anche questo è un modo per limitare l'inquinamento elettromagnetico: il wifi è nulla in confronto alle emissioni del cellulare che teniamo senza troppo patemi a pochi centimetri dalla nostra materia grigia, ma tutto fa brodo, e oltretutto chi ha il wifi ricevibile dalla strada offre un appiglio ai tentativi di intrusione.

Non c'è nulla di male, comunque, a lasciare il proprio wifi aperto: è un gesto di ospitalità che gli informatici apprezzano molto. L'importante è farlo consapevolmente e con le opportune misure di sicurezza.

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